Home News Floresta é jovem e cheja de vida di Luigi Nono
Floresta é jovem e cheja de vida di Luigi Nono

Floresta é jovem e cheja de vida di Luigi Nono

151
0

Tre concerti scandiscono la seconda giornata del 55. Festival Internazionale di Musica Contemporanea della Biennale di Venezia.

Si comincia alle 15.00 nella Sala degli Arazzi della Fondazione G. Cini con un appuntamento da non mancare: la prima audizione della versione originale di a floresta é jovem e cheja de vida, opera-chiave della vicenda artistica di Luigi Nono, ricostruita con tutti gli interpreti della produzione discografica del 1966 dal musicologo Veniero Rizzardi. E può essere curioso scoprire quante e quali personalità vi avessero partecipato. Il nastro magnetico era stato realizzato presso lo storico Studio di Fonologia musicale della RAI di Milano con l’assistenza di Marino Zuccheri. Questi materiali registrano le voci di Liliana Poli, Kadigia Bove, Elena Vicini, Umberto Troni, Franca Piacentini, Enrica Minini e gli attori del Living Theatre. Gli strumentisti sono William O. Smith al clarinetto, mentre gli esecutori alle lastre di rame sono diretti da Bruno Canino.

Concepita tra il 1965 e il 1966 come ipotesi di nuovo teatro musicale basato su testi documentari che riflettevano l’esperienza delle lotte di liberazione anti-imperialistica di quegli anni (Vietnam, Cuba, Angola, rivolte studentesche, lotte operaie), l’eccezionalità dell’operazione nasce dal fatto che a floresta, modello per quasi tutti i lavori che Nono compose successivamente, non venne mai fissata in una partitura proprio per la sua natura sperimentale. Soltanto nel 1998, su insistenza di numerose istituzioni concertistiche che intendevano riproporla, l’editore Ricordi affidò al compositore  Maurizio Pisati e al musicologo Veniero Rizzardi l’iniziativa di ricostruire un testo eseguibile basato sulle parti ‘stenografiche’ degli interpreti, sui quaderni di regia di Nono, sui numerosi documenti cartacei, sonori, visivi depositati presso l’Archivio Luigi Nono di Venezia. Ciò che ne risultò è un partitura sui generis che, fedele al dettato di Nono e dettagliata quanto più possibile, rende trasmissibile l’opera a nuove generazioni di esecutori.

Il pomeriggio prosegue alle 18.00 al Teatro Piccolo Arsenale con il concerto del Quartetto d’Archi del Teatro La Fenice, tenuto a battesimo proprio alla Biennale Musica soltanto due anni fa. Il programma intreccia pagine storiche di George Crumb, con uno dei suoi pezzi più noti, Black Angels, angosciosa parabola sul mondo contemporaneo, e di Dmitri Shostakovich, con uno dei pezzi più ostici della letteratura quartettistica ma più apprezzati dal pubblico di tutto il mondo, a pagine del compositore lussemburghese Claude Lenners. Di Lenners vengono presentati i due “movimenti” finali di un ciclo dedicato al trio d’archi intitolato Zen Archiv, un’opera che invita alla contemplazione e alla meditazione il cui punto di partenza è una poesia di Joseph von Eichendorff (in der Fremde 1810/12).

La giornata si conclude con il concerto serale alle 20.00 al Teatro alle Tese, protagonista la FVG Mitteleuropa Orchestra, presenza ormai costante del Festival di Musica, questa volta diretta da Andrea Pestalozza, fra i più attivi interpreti della musica contemporanea. Il concerto veneziano offre pagine di nuova musica, con lo svedese Kent Olofsson e gli italiani Vittorio Zago e Pasquale Corrado, alternate a pagine di due autori radicalmente diversi ma ugualmente rappresentativi della musica del secolo breve: Aldo Clementi, figura fondamentale della musica internazionale a cui la Biennale Musica rende un affettuoso omaggio dopo la sua recente scomparsa con il Concerto per pianoforte, 24 strumenti e carillons, e Giacinto Scelsi, con Ohoi – i principi creativi, esempio dell’avventura pionieristica che farà di Scelsi un creatore di suoni “venuto dal futuro” (Quirino Principe). Per anni oggetto di culto, oggi la musica di Scelsi, superati polemiche e misteri, ha ottenuto crescente attenzione grazie al moltiplicarsi delle esecuzioni e ha raggiunto un pubblico assai ampio, dopo che Scorsese ha utilizzato due dei suoi brani più celebri per il suo ultimo film, Shutter Island.

IL PROGRAMMA DI DOMENICA 25 SETTEMBRE

ore 15.00 – Sala degli Arazzi della Fondazione G. Cini

Luigi Nono a floresta é jovem e cheja de vida (1966)

prima audizione della versione a 8 canali con gli interpreti originali su supporto a cura di Veniero Rizzardi con l’assistenza di Alberto Bianco

regia del suono Alvise Vidolin

in collaborazione con Fondazione G. Cini – Istituto per la Musica – laboratorioarazzi, Fondazione Archivio Luigi Nono, Conservatorio Statale di Musica “A. Steffani” Castelfranco Veneto

ore 18.00 – Teatro Piccolo Arsenale

QUARTETTO D’ARCHI DEL TEATRO LA FENICE

Claude Lenners (1956) Zen Archiv / Trio d’archi

George Crumb (1929) Black Angels (1970, 24′)

Dmitri Shostakovich (1906 – 1975) Quartetto per archi in do minore n.8 op.110 (1960, 20′)

violino Roberto Baraldi, Gianaldo Tatone,viola Daniel Formentelli, violoncello Emanuele Silvestri

 

ore 20.00 – Teatro alle Tese

FVG MITTELEUROPA ORCHESTRA

Kent Olofsson (1962) Collagène per chitarra contralto, glissentar e orchestra (2006/2011, 15’) pr. es. ass.

Aldo Clementi (1925 – 2011) Concerto per pianoforte, 24 strumenti e carillons (1975)

Pasquale Corrado (1979) Inciso per orchestra (2011, 10’) prima es. ass.

Giacinto Scelsi (1905 – 1988) Ohoi – i principi creativi per 16 archi (1966, 7’)

Vittorio Zago (1967) Segel per orchestra sinfonica (2007/2011, 17’) prima es. ass.
chitarra Stefan Östersjö
direttore Andrea Pestalozza

(151)

tags:

By continuing to use the site, you agree to the use of cookies. more information

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close