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Gaetano Castelli, da Sanremo al Moulin Rouge

Gaetano Castelli, da Sanremo al Moulin Rouge

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Gaetano Castelli, pittore e scenografo italiano, la firma storica della scenografia all’Ariston nelle decine di edizioni del festival di Sanremo, vola a Parigi proprio in contemporanea con l’edizione del festival, per una grande sfida. Rivoluzionare uno dei simboli storici della capitale francese, il celebre Moulin Rouge tempio dell’intrattenimento di classe, vera impresa dello spettacolo Trentacinque anni di insegnamento all’Accademia delle Belle Arti, ha curato per diciannove volte la scenografia del Festival di Sanremo e quella di Sanremo Giovani. E quella di tantissimi altri spettacoli televisivi, tra cui Canzonissima, Fantastico, La sai l’ultima?, Luna Park, Carramba che sorpresa, Stasera pago io, Studio 80, Palcoscenico.

DA CINECITTA’ A PARIGI – Da tre anni, invece, sta lavorando alla grande opera di restauro del santuario dello show business parigino. Il Moulin Rouge, situato nel famoso quartiere a luci rosse di Pigalle, vicino a Montmartre, è uno dei più famosi locali di Parigi, inaugurato nel 1889 da Charles Zidler. “Stiamo scavando sotto il pavimento di cinque metri – spiegaGaetano Castelli – Con questi lavori verranno fuori piste di ghiaccio, un enorme scarabeo che si apre, e altri spazi divisi per temi. Ho fatto costruire scene dai migliori ingegneri, tecnici e artigiani italiani. Anche perché come saprete, anche la proprietà è italiana del Signor Clerico”.

UN NUOVO PROGETTO. Opportunità per i giovani scenografi – Un nuovo allestimento per il “teatro storico europeo della sensualità”, ad opera di uno dei più grandi scenografi italiani degli ultimi decenni, noto in tutto il mondo. Stiamo attraversando un momento di passaggio generazionale e di difficoltà – ha sottolineato Castelli a Roma nella conferenza stampa di OnScene, tenuta alla Cappella Orsini, il progetto europeo promosso dall’Università di Perugia – Abbiamo il dovere di trasmettere i nostri sapere e la nostra esperienza alle nuove generazioni di artigiani dello spettacolo che oggi si confrontano con tecnologie e ideazioni straordinarie, ma debbono conoscere da dove siamo partiti, noi italiani veri maestri del genere. Evitare un declino creativo nel settore della scenografia e della scenotecnica. Alcune figure professionali, come macchinisti di scena, truccatori, costruttori, costumisti, stanno scomparendo: se non fermiamo i maestri e creiamo le scuole per queste figure, tutto questo scomparirà  prosegue Castelli – C’è un abuso di ledwall ovunque, provocando un appiattimento dei sogni degli spettatori. Una volta in Rai c’erano 120costruttori scenografici, oggi sono solo una decina: tolti questi, non ci sono più i maestri che possono insegnare. Noi italiani siamo i migliori per la scenografia, e dobbiamo essere noi i fautori del rilancio del settore, in tutta Europa.

NUOVI ARTIGIANI EUROPEI “IN SCENA” CON L’UNIVERSITA’ DI PERUGIA – Gaetano Castelli ha partecipato alla presentazione del progetto europeo, O.N. S.C.E.N.E., volto a rilanciare proprio i mestieri legati allo spettacolo e all’arte scenica: “E’ un progetto promosso dalla Prof.Caterina Federici cui partecipo con il cuore, per un obiettivo in cui credo molto e che unisce Italia, Inghilterra, Spagna, Grecia: workshop, laboratori e gruppi di studio per verificare insieme quali sono le nuove tecnologie da utilizzare nel settore, e per dare ai giovani dei mezzi moderni per esprimersi. E’ una grande idea utile a creare qualcosa di entusiasmante e costruttivo, sia per il presente che per il futuro”.

O.N. S.C.E.N.E., Organizing New Skills for Creative Enterprises and Networks in Europe (Nuove competenze per le imprese e i network creativi in Europa), finanziato nell’ambito del Programma per l’Apprendimento Permanente (sotto-programma LEONARDO), “si propone di stimolare la crescita professionale dei lavoratori dei settori della scenografia e della scenotecnica, contribuendo così allo sviluppo delle industrie creative e culturali in Europa e alla crescita del settore per nuove opportunità lavorative”, ha precisato la coordinatrice Prof. Caterina Federici.

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