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GMG 2011: Papa, un lavoro degno per i giovani

GMG 2011: Papa, un lavoro degno per i giovani

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In occasione della Giornata mondiale della Gioventù che si sta svolgendo a Madrid, il Papa Benedetto XVI si è rivolto alle centinaia di migliaia di ragazzi radunati nella Plaza de Cibeles, nel centro della capitale spagnola, per la festa di accoglienza ed ha affrontato alcune delle tematiche più urgenti che riguardano l’universo giovanile: «Nel mondo di oggi non mancano difficoltà». Ci sono «scontri anche con spargimento di sangue», attentati «all’altissimo valore della persona umana», non sempre «si rispetta l’ambiente e la natura». I giovani «guardano con preoccupazione al futuro di fronte alla difficoltà di trovare un lavoro degno».
“La giustizia e l’altissimo valore della persona umana si sottomettono facilmente a interessi egoisti, materiali e ideologici” ha detto Ratzinger nel suo discorso, primo atto ufficiale della sua presenza in Spagna. “Certamente – ha osservato – non mancano difficoltà” e “sussistono tensioni e scontri aperti, in tanti luoghi del mondo, anche con spargimento di sangue” mentre “non sempre si rispetta l’ambiente e la natura”. “Molti giovani guardano con preoccupazione al futuro, di fronte alle difficoltà di trovare un lavoro degno, o perché l’hanno perduto o perché precario e insicuro” ha sottolineato il Papa. “Altri giovani – ha proseguito il Pontefice – hanno bisogno di essere messi in guardia per non cadere nella rete della droga; o di avere un’assistenza efficace se, purtroppo, vi fossero caduti”.
“Niente e nessuno vi tolga la pace” è il messaggio che Benedetto XVI ha rivolto ai giovani “con tutta la forza del mio cuore”. “Non pochi – ha lamentato il Pontefice – a causa della loro fede in Cristo, soffrono in se stessi la discriminazione, che arriva al disprezzo e alla persecuzione aperta od occulta, che patiscono in determinate regioni e Paesi. Li si perseguita – ha aggiunto – volendo allontanarli da Lui, privandoli dei segni della sua presenza nella vita pubblica e mettendo a tacere perfino il suo santo nome”.
Da Benedetto XVI è arrivata allora un’esortazione ai giovani: “Non vergognatevi del Signore: Egli non ha avuto riserve nel farsi uno come noi e sperimentare le nostre angustie per portarle a Dio. E così, ci ha salvato”. “Rimanere saldi nella fede, annunciarla e testimoniarla apertamente, con la propria vita” è la via indicata ai giovani ai quali il Papa chiede “una testimonianza coraggiosa e piena d’amore per il fratello, decisa e prudente al contempo, senza nascondere la propria identità cristiana, in un clima di rispettosa convivenza con altre legittime opzioni ed esigendo nello stesso tempo il dovuto rispetto per le proprie”.
E le Giornate mondiali della Gioventù offrono ai giovani “un’occasione privilegiata per mettere in comune le loro aspirazioni, scambiare reciprocamente la ricchezza delle proprie culture ed esperienze, animarsi l’un l’altro in un cammino di fede e di vita”. In questo cammino, osserva Ratzinger, “alcuni si credono soli o ignorati nei propri ambienti quotidiani; invece no, non sono soli. Molti coetanei condividono i loro stessi propositi e sanno che hanno realmente un futuro davanti a loro e non temono gli impegni decisivi che danno pienezza a tutta la vita”. Nel suo primo discorso a Madrid, Benedetto XVI ha tra l’altro ricordato che la Spagna ha “profonde radici cristiane, molto feconde nel corso dei secoli”, esprimendo “stima e vicinanza a tutte le genti della Spagna” e “ammirazione verso un Paese così ricco di storia e cultura”, nonché “per la vitalità della fede”.

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