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Il buco nero gigante che non doveva esserci

Il buco nero gigante che non doveva esserci

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A 200 milioni di anni luce da noi c’è un oggetto molto particolare: lo hanno individuato gli astronomi grazie ad Hubble e al telescopio Gemini delle Hawaii.

C’è un buco nero gigante, dalla ragguardevole massa di 17 miliardi quella solare, in un punto decisamente inatteso, ossia nel centro di una galassia, in un’area dell’Universo scarsamente popolata: lo hanno osservato il telescopio spaziale NASA Hubble e il telescopio Gemini posto alle Hawaii. La sua presenza sembra suggerire che questi oggetti mostruosi potrebbero essere più comuni di quanto pensato fino ad oggi.

Buchi neri da record

Fino ad oggi i più grandi buchi neri supermassicci noti avevano una massa attorno ai 10 miliardi di volte quella solare ed erano stati individuati tutti nel cuore di ammassi di galassie, cioè in regioni dell’Universo in cui oggetti del genere son ben addensati. Tra questi, a detenere il record c’è un buco nero dalla massa pari a circa 21 miliardi quella del Sole, localizzato nell’ammasso di galassie della Chioma, formato da circa un migliaio di questi oggetti.

Un buco nero un po’ isolato…

Il nuovo scoperto sembra entrare in contraddizione con quanto noto agli scienziati: esso, infatti, si trova al centro della galassia ellittica NGC 1600, collocata in un luogo relativamente isolato, in un piccolo gruppo di una ventina di galassie. Sostanzialmente si direbbe un buco nero immenso per una città dell’Universo tanto piccola. Quello che si chiedono, allora, gli astronomi è se, per caso, non si tratti della punta di un iceberg e se oggetti tanto grandi, in zone tutto sommato sgombre, non siano più comuni di quanto si creda: potrebbero esserci molti più mostruosi buchi neri, lì fuori, di quanto creduto.

… E troppo grande

Ma qualcos’altro ha stupito i ricercatori: il fatto che il buco nero, che si trova a 200 milioni di anni luce da noi in direzione della costellazione dell’Eridano, sia 10 volte più massiccio di quanto sarebbe stato ipotizzalo sulla base della massa della sua galassia. Le osservazioni effettuate grazie ad Hubble avevano portato gli astronomi a stabilire che esiste una correlazione tra la massa del buco nero e quella della galassia ospitante: la galassia NGC 1600 sembra sfuggire a questa legge, con gran sorpresa.

Forse il frutto di una fusione?

Una possibile spiegazione di quella che per il momento appare come un’anomalia potrebbe essere che il buco nero sia il frutto della fusione tra due oggetti, avvenuta in un passato molto remoto in cui le interazioni della galassia NGC 1600 dovevano essere più frequenti. A quel tempo, l’incontro tra due galassie potrebbe aver determinato la formazione dell’immenso buco nero che, passando attraverso una fase di profonda voracità durante la quale ha divorato tantissimo gas, adesso è una sorta di gigante dormiente. Forse, sta digerendo i pesanti pasti consumati in passato quando – è una delle idee degli scienziati – l’enorme buco nero potrebbe aver “ripulito” tutti i paraggi.

I dettagli della ricerca sono stati resti noti attraverso un articolo pubblicato da Nature, a prima firma dio Jens Thomas del Max Planck-Institute for Extraterrestrial Physics di Garching, in Germania.

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