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Le serate dell’Aquila in festa

Le serate dell’Aquila in festa

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(Di Francesca Ranieri)  – Da quattro anni ognuno di noi vorrebbe svegliarsi al suono delle campane,alzarsi e andare al lavoro 
ammirando la propria città alle luci dell’alba,soffermarsi davanti la Cupola di San Bernardino baciata dal sole, guardare gli ambulanti in Piazza che preparano le bancarelle,saziarsi con l’odore del pane appena sfornato e poi con la colazione al bar con la speranza di fare un salto dopo l’ufficio per il corso.
Purtroppo l’ironia del destino ci ha privato del sabato sotto i portici e delle serate al Magoo o per Via Sassa ,di una vita per assurdo “reale” in quanto quel 6 aprile 2009 ha spezzato sogni speranze e vite decentrandoci in spazi a noi sconosciuti o poco accettabili.
Eppure sabato sera ci siamo riappropriati della nostre risate e il corso era pieno di ragazzi,i locali sprizzavano energia con musiche dal pop agli anni ’80,dal latino americano alle canzoni popolari.
Lo Spriz di Marco Silvestri e Giorgio Battistelli sfornava pizze a raffica che allietavano il palato di turisti e non presso Piazzetta Regina Margherita,pare che nella storia della nostra città non ci sia mai stato un ristorante in quello scorcio suggestivo adiacente al Boss.
Avvicinandoci poi ai Quattro Cantoni ecco il Gruppo aquilano che ci segue da sempre: i Malia che poi ci hanno invitato anche alla Serata in memoria di Lorenzo Sebastiani al Castello il giorno dopo. I fondi ricavati sono stati destinati all’Associazione Amici di Lorenzo che a seguito della morte sotto le macerie del giovane talento del Rugby aquilano si occupano di beneficenza.
Dopo aver ascoltato i nostri amici la folla ci ha spinto a Piazza Duomo dove dal palco la platea è stata ‘invasata’ da una forza catarchica ai passi dei: Sud Sound System. E’ da sottolineare il talento di un gruppo di giovani pieno di entusiasmo che si sono commossi davanti a una città martoriata,manifestando il loro interesse a rivederla ricostruita. Proprio a noi aquilani,infatti,hanno voluto dedicare la canzone:Le Radici Ca’ Tieni.
L’unico neo è vedere Papa Celestino V fuori dalla Basilica di Collemaggio,la Cattedrale dedicata alla Vergine Maria che ha voluto costruire con tutte le sue forze e alla cui inaugurazione partecipò anche Dante Alighieri,che lo ricorda come :“Lo Papa del gran rifiuto.” nel II Canto dell’Inferno.
Speriamo che non dobbiamo aspettare sempre e solo la Perdonanza per salutare gli amici,per ridere lungo il corso ma soprattutto decenni prima che la nostra città torni a volare come il maestoso uccello regio che vola sulle cime del Gran Sasso di cui porta il nome.

Foto: Manuel Romano

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