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Tra il libro e lo schermo

Tra il libro e lo schermo

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(di Tania Ianni) – Molti film,che hanno molto successo al cinema o come numero di spettatori che li vedono quando sono trasmessi in tv, sono trasposizioni di testi letterari, (o di testi teatrali), a loro volta letti da molte persone.

Nel passaggio dal testo scritto alla pellicola, lo sceneggiatore, e il regista possono modificare, secondo le loro esigenze, elementi nel testo.

Al lettore e allo spettatore  questo prodotto cinematografico può piacere o meno, e sono spinti a fare il confronto con la opera letteraria.

L’elenco è molto lungo, va da “Via col vento” di Margaret Mitchell, “Il dottor Zivago” dal romanzo di Boris Pasternak, ai film tratti dai romanzi di Federico Moccia; i film su Poirot, tratti dai romanzi di Agatha Christie (come ad esempio “ Assassino sul Nilo“, “ Assassinio sull‘ Orient Express), a “ La lista di Schindler”, tratto dal romanzo omonimo di Thomas Keneaully, al “ Paziente inglese”, al film di Kubrick “ Arancia meccanica”, alla “ Leggenda del pianista sull’oceano”, dal romanzo “Novecento” di Alessandro Baricco, al “Senso di Smilla per la neve”, al “Postino” di Troisi, al “Diario di Bridget Jones”, al” Gattopardo”, film di Luchino Visconti, a “Jack Frusciante è uscito dal gruppo”di Enrico Brizzi, il “Pinocchio”, di Luigi Comencini, con Nino Manfredi nel ruolo di Geppetto, o “ Don Camillo e Peppone”, con il duo di attori Gino Cervi-Fernandel, dai libri di Giovanni Guareschi, o i  film “Storia di una capinera“e “La Lupa”, con Raul Bova e Monica Guerritore, tratti entrambi da omonime novelle di Giovanni Verga, o “ Il silenzio degli innocenti“, o “Shining“, o la serie di Harry Potter, o “ Il signore degli anelli”, o “ Io non ho paura”, dal romanzo di Niccolò Ammaniti, alle versioni cinematografiche delle opere di Shakespeare: penso, tra le tante, a”Romeo e Giulietta”, di Franco Zeffirelli, a “ Otello”, o lo “Amleto”, o “ Lo strano caso del Dottor Jekyll e Mister Hyde”, con Laurence Olivier nel ruolo del protagonista, o “ Il Processo”, dal romanzo di Franz Kafka.

Questi sono solo alcuni esempi di film tratti da testi letterari. Quelli che ho elencato appartengono a diverse epoche della storia del cinema, per sottolineare che la tendenza a tradurre in pellicola le parole di un testo letterario, o drammatico, è sempre presente nel cinema, e che entrambe le arti si sono evolute col tempo e l’emergere di nuovi gusti del pubblico e nuove problematiche della società. Il giallo, la fantascienza, il thriller, sono generi, letterari e cinematografici, che hanno avuto successo nel secolo passato. E sono ancora presenti, sia come prodotti cinematografici, sia come prodotti letterari.

L’ errore che si rischia di fare è di credere che la visione di un  film, per quanto affascinante sia il cinema, si sostituisca alla esperienza della lettura di un libro. Pensando che il tempo necessario alla visione di un film, sia inferiore a quello che occorre per leggere un testo ( fatta eccezione per quei testi brevi, come i racconti di Verga, che necessitano di poco tempo per essere letti).

Può accadere anche che le  attese  del lettore del romanzo vengano deluse  nel momento in cui decida di vedere il film da cui un testo è tratto; d’altro canto, chi vede un film, senza aver letto il romanzo da cui è tratto, e ha la curiosità di leggere il testo letterario alla origine della pellicola, può  trovare il testo scritto molto diverso dalla versione in pellicola. In cui, nei titoli di testa, ci saranno scritte frasi come “ liberamente tratto”, o “ liberamente ispirato”, che indicano che ci sono modifiche rispetto al testo originale.

Sono modi di comunicazione diversi, che usano linguaggi diversi: nel testo scritto si usano le parole, che lasciano il lettore libero di creare nella mente la immagine di un luogo, di un volto; nel cinema, a parlare, sono le immagini, con le diverse inquadrature, e le parole dei dialoghi, o di voci fuori campo.

In maniera diversa, sono arti, e il loro scopo è la comunicazione. Di idee, storie, emozioni.

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