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Cnru: dottorati a rischio, il 70% chiuderà

Cnru: dottorati a rischio, il 70% chiuderà

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Dottorati a rischio causa riforma. L’allarme lo lanciano, con una lettera aperta al ministro Francesco Profumo, Annalisa Monaco e Marco Merafina del Coordinamento nazionale ricercatori universitari.
“Signor Ministro- si legge nella lettera- lo schema di regolamento recante i criteri generali per la disciplina del Dottorato di Ricerca prevede come requisiti necessari per l’istituzione, l’attivazione e la prosecuzione dei corsi di dottorato la presenza di almeno quindici tra professori ordinari e associati” una scelta che da un lato provochera’ “l’accorpamento, o meglio, l’assorbimento di molti dottorati, dall’altro comportera’ la cancellazione di dottorati importanti legati a settori disciplinari che sono in prima linea nella ricerca e contribuiscono cospicuamente alla produzione scientifica universitaria. Di fatto, circa il 70% dei dottorati attualmente attivati sara’ chiuso. Tutto cio’ sarebbe parzialmente evitabile se si scegliesse di legare la scelta del mantenimento o meno di un dottorato a criteri meramente scientifici piuttosto che numerici, o peggio, legati alla presenza di una categoria invece di un’altra”.
I ricercatori “saranno declassati al rango di docenti di serie inferiore, inutili nella formazione dei requisiti validi per l’attivazione o la prosecuzione di un dottorato. Sappiamo bene, invece, che i ricercatori sono una componente determinante nella didattica e nella ricerca delle nostre universita’- dice il Cnru- determinante a un punto tale che non e’ possibile prescindere dalla loro presenza e responsabilita’, spesso offerta gratuitamente, senza alcun corrispettivo reale”.
Se “si fosse trattato di un provvedimento legato alla valutazione della qualita’ dei dottorati nulla si sarebbe potuto dire se non in senso positivo. Se l’art 5, nell’individuare i requisiti necessari per l’istituzione, l’attivazione e la prosecuzione dei corsi di dottorato si fosse basato sulla produzione scientifica, cioe’ sulla qualita’ del lavoro svolto, ben poco si avrebbe da eccepire, considerando gli attuali indirizzi generali della politica. Invece, si preferisce ribadire una separazione di ruoli che non ha nulla a che vedere con tale tipo di valutazione. Proprio per questo, signor ministro, Le chiediamo di riconsiderare i contenuti del provvedimento a partire da questo articolo, introducendo una correzione che, evitando un’ulteriore mortificazione del ruolo dei ricercatori, scongiuri la cancellazione e l’accorpamento della maggior parte dei dottorati di ricerca sulla base di criteri meramente numerici e di categoria e non invece di qualita’ scientifica”.

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