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Rugby: Mallett aspetta l’Irlanda

Rugby: Mallett aspetta l’Irlanda

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Ha scelto formazione più esperta Nick Mallett per la partitissima con l’Irlanda, che domenica mette in palio l’accesso ai quarti di finale dei mondiali di rugby: Irlanda e Italia sono divise da un punto in classifica (13 gli irlandesi, 10 per gli azzurri), chi vince va avanti. E per gli azzurri l’accesso ai quarti rappresenterebbe un appuntamento con la storia. Il ct sudafricano ritrova Andrea Masi, che aveva dovuto dare forfait nel match con gli Stati Uniti, è lui l’unica novità (sarà schierato al posto di Mclean) rispetto al XV che ha battuto martedì scorso gli Stati Uniti. La sfida con l’Irlanda potrebbe rappresentare per il ct azzurro Nick Mallett l’ultima uscita sulla panchina dell’Italia ed il tecnico non nasconde la commozione per quello che potrebbe essere l’addio ai suoi ragazzi dopo quattro anni intensi.

“Siamo entusiasti di poter giocare questa partita – spiega Mallett – a cui arriviamo dopo aver fatto quello che ci eravamo prefissati. Abbiamo battuto Russia e Usa con il bonus, era fondamentale dopo la vittoria dell’Irlanda sui Wallabies: oggi abbiamo le stesse possibilità degli irlandesi di passare il turno e questo non può che rendermi orgoglioso”. “So che potrebbe essere la mia ultima partita – prosegue il tecnico sudafricano – per questo ho giàRugby: Mallett aspetta lIrlanda voluto parlare con la squadra e ringraziarli per quanto abbiamo fatto e condiviso in questi anni. Farlo domenica, indipendentemente dal risultato, mi avrebbe emozionato troppo e non ho voluto distrarre i giocatori. E’ importante che restino concentrati solo sulla gara di domenica, non su quello che verrà dopo. E’ il loro Mondiale, sono loro che sono arrivati sin qui e che adesso hanno la possibilità di fare la storia del rugby italiano”.

“Questi ragazzi sono stati straordinari in questi quattro anni – ha aggiunto Mallett – hanno capito che non ho mai fatto mancare loro il mio sostegno nei momenti difficili ed hanno fatto lo stesso. Sono un gruppo coraggioso, che ha sempre reagito con entusiasmo alle avversità ed ha saputo conquistarsi il rispetto degli avversari di tutto il mondo e l’amore dei tifosi italiani, che sono a loro volta unici. La capacità di reagire alle difficoltà è la cosa che mi ha sempre emozionato più di ogni altra in questa squadra”. “Non sarà facile lasciare questa squadra – ha concluso il ct commosso – perché questi ragazzi sono stati la mia famiglia in Italia per questi quattro anni. E’ molto complicato, per me: questi ragazzi sono diventati quasi dei figli”.

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