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“C” come Cielo

“C” come Cielo

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(di Mons. Giuseppe Molinari) – Un filosofo cristiano dell’ottocento, guardando la società del suo tempo, scriveva: «Ormai dal megafono di bordo non si ode più la voce del capitano che indica la rotta, ma solo quella del cuoco che annuncia come sarà il menù del giorno dopo». Un’immagine molto efficace per descrivere una società che non sa più quale è la meta più importante verso cui orientarsi e si lascia, invece, suggestionare da piccole effimere realtà che non appagano il cuore. Quando penso al cielo penso alla meta vera della nostra vita, che non può trovare il suo senso compiuto solo su questa terra. La terra in cui abitiamo è bella.
Anzi, memori del divino comando che troviamo nelle prime pagine della Bibbia, siamo chiamati ad amare appassionatamente la terra, a coltivarla e a conservarla e a custodirla come un giardino. Ma, come il grande S. Agostino, anche noi sentiamo l’esigenza di ripetere ogni giorno «Signore ci ha fatti per te e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te». Gesù, il fondatore del cristianesimo, ha espresso la stessa verità quando affermava: «Che giova all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde se stesso?». Solo quando ognuno di noi amando appassionatamente la terra e questa storia di cui siamo parte viva, sa mantenere lo sguardo costantemente e fermamente fisso verso il cielo, la nostra vita si illumina, i nostri giorni si riempiono di significato, e nel nostro cuore dilaga la speranza. Il Cielo, per chi crede, è tutto questo. E mi piace concludere con una piccola parabola di uno scrittore cattolico contemporaneo. «Immaginiamo un uomo che si sveglia, di notte, su un treno in corsa. Egli può rivolgere a se stesso due tipi di domande: com’è fatto questo treno? Con quale metallo? Con quali tecniche?… oppure (altro tipo di domanda): da dove viene questo treno e dov’è diretto?» A nessuno può sfuggire che quest’ultima è la domanda più importante. È quella che, fuori della parabola, ci ricorda che la meta della nostra vita è il Cielo. E vale la pena guardare ogni giorno al Cielo. Cioè alla nostra vera patria.

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