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Il concepimento

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Concepire un figlio è un momento straordinario e magico per una coppia, ma può essere anche un momento carico di ansie e paure per chi invece non ne ha proprio desiderio. È per questo che in entrambi i casi è necessario avere delle informazioni utili sui meccanismi e i tempi che regolano le fasi del concepimento, che possono variare da persona a persona.

Il concepimento può avvenire durante un rapporto completo in cui ci sia la penetrazione del pene in vagina con successiva eiaculazione da parte dell’uomo all’interno della vagina. Raramente si può incorrere in una gravidanza con il solo liquido preseminale, questo in genere può contenere circa il 2% di spermatozoi, ma è comunque necessario prendere le dovute precauzioni e non affidarsi al caso.
L’incontro tra uno spermatozoo (cellula germinale maschile) e un ovocita (cellula germinale femminile) può dar inizio ad una gravidanza.

Gli spermatozoi dopo un rapporto completo vengono deposti sul fondo della vagina, ma lasciano presto questo ambiente troppo acido per loro, arrivando nella tuba, dove vengono attratti in direzione dell’ovocita. Molti spermatozoi si avvicineranno all’ovocita, ma in genere solo uno di loro, “il più motivato”, riuscirà a penetrare all’interno dando luogo alla fecondazione. A questo punto, dopo una serie di modificazioni cellulari, l’ovocita fecondato scende verso l’utero per impiantarsi nell’endometrio e se l’impianto ha successo la gravidanza può continuare.

Tutto questo processo avviene nell’arco del ciclo mestruale, che dura in media 28 giorni. Dal secondo giorno dall’inizio delle mestruazioni, comincia la cosiddetta fase follicolare. È chiamata così perché i follicoli che portano alla maturazione della cellula uovo si attivano nuovamente, sia per far maturare l’ovocita sia per provvedere alla sintesi degli ormoni (estrogeni e progesterone) necessari per ricostituire l’endometrio. Questo processo, dominato  dagli estrogeni nella fase che precede l’ovulazione, si conclude intorno al 14° giorno (considerando sempre le donne che hanno un ciclo regolare di 28 giorni circa).

Il follicolo si apre e la cellula uovo discende nelle tube di Falloppio: questo è il periodo fertile del ciclo femminile che dura circa due giorni (durata in vita della cellula uovo). Però gli spermatozoi sopravvivono nel corpo femminile molto di più della cellula uovo (anche fino a 4 giorni) per cui un rapporto sessuale avvenuto anche 3 o 4 giorni prima dell’ovulazione può portare alla fecondazione, ricordiamo però che tale processo può variare molto da persona e persona, ma anche tra un ciclo e l’altro.

A questo si aggiunge il fatto che la durata dei cicli è molto variabile e di conseguenza l’ovulazione non avviene sempre il 14° giorno. Nel valutare i giorni potenzialmente fecondi va tenuto conto di tutti questi fattori. Dopo l’uscita della cellula uovo il follicolo si trasforma nel corpo luteo, che produce progesterone, il quale predispone l’utero a ricevere l’impianto della cellula uovo fecondata.

Questa fase del ciclo si chiama fase luteale o secretiva, che ha una durata abbastanza stabile di circa 13-14 giorni. Se non è avvenuta nessuna fecondazione e nessun impianto, i livelli di progesterone e di estrogeni calano rapidamente. Il brusco calo degli ormoni avvia lo sfaldamento e l’espulsione dell’endometrio: con questo si conclude il ciclo.

Nel caso di ipotesi di gravidanza, è possibile effettuare un test fino a 4 giorni prima dell’eventuale mestruazione, oppure fare un’analisi del sangue per vedere l’aumento dell’ormone Beta-hcg che attesterebbe la gravidanza.

curiosità:

La tradizione della cicogna che porta i neonati deriva da tempi nei quali l’uomo viveva una vita semplice, a contatto con la natura, e la cicogna era un uccello molto diffuso che era solito fare il suo nido sopra i tetti delle abitazioni. La cicogna, per il suo nido, preferiva i comignoli da dove saliva il calore del riscaldamento che, essendo molto costoso, veniva accesso solo in rare occasioni, fra le quali la nascita di un neonato. Visto che l’osservazione popolare aveva notato che la cicogna sceglieva sempre case dove era nato un bimbo da poco, ha fatto sì che associasse la cicogna alla nascita di un bambino e che fosse proprio questo uccello a portarli. In realtà era semplicemente il calore del tetto ad attirarle, ma la fantasia popolare ha “romanzato” la realtà costruendo questa bella storia.Il concepimento

Bella storia anche quella che riguarda i cavoli. Per secoli nelle regioni dell’Europa centrale il cavolo è stato l’unico alimento che, durante i mesi invernali, garantiva una quantità sufficiente di vitamine e minerali. Simbolo di vita e di fecondità veniva seminato in marzo e raccolto dopo 9 mesi in novembre, come accade con la gestazione dei bambini. La piantagione e la raccolta dei cavoli erano compito esclusivo della donna, che spingeva ogni piantina nel terreno aiutandosi con un punteruolo di legno.  Le raccoglitrici erano chiamate levatrici (come le donne che aiutavano nel parto) perché il loro compito era di tagliare il “cordone ombelicale” che legava il cavolo alla terra.Il concepimento

In Veneto, per favorire la fecondità, le sposine indossavano senza mai lavarla e sino al momento della fecondazione, la camicia da notte di una donna pluripara. In Emilia Romagna le neo spose ingurgitavano chili di “crescia”, focaccia fatta con farine di 9 mulini diversi, mentre i mariti arrivavano a spaventare le mogliettine sparando a tradimento vicino a loro una fucilata o gettando loro addosso secchiate d’acqua ghiacciata per “risvegliarne la natura”.

Per secoli la gravidanza e il parto, nell’Italia contadina e popolare in genere, furono giudicati materia da “donnette”; fabbricar bambini era considerata una mera “funzione corporale” delle femmine e dal Medioevo sino al XVIII sec. ai medici era addirittura vietato assistere alle nascite, a meno che non si trattasse di partorienti nobili, fornitrici quindi di “patrimoni dell’umanità” e non di banali infanti.

(dire.it)

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